Cosa succede quando si incontrano due cuori, una barca e una proposta di un viaggio avventuroso? La storia di Andrea e Camilla è l’esempio genuino di due ragazzi che hanno preso in mano il timone della propria vita e sono partiti alla scoperta del mondo e di se stessi.
Un viaggio attraverso l’equilibrio sottile tra una carriera lavorativa sana ed appagante e la voglia di mettersi in gioco e vivere una vita piena, vissuta nel presente.
Questa intervista cela molti spunti interessanti e suggerimenti che possono tornarti utili qualora, anche tu, ti trovi nella condizione di voler apportare un grande cambiamento nella tua vita.
Ma ora basta con le chiacchiere. Vogliamo lasciarti quel briciolo di curiosità che ti aiuterà a leggere riga dopo riga la storia di Andrea e Camilla.
E allora spieghiamo le vele e salpiamo assieme verso questa ennesima arrembante ed entusiasmante avventura!
Raccontateci: chi eravate prima di iniziare a viaggiare?
Noi siamo Andrea e Camilla, due ragazzi che prima di iniziare la nostra avventura nel mondo vivevano a Torino, in un piccolo appartamento situato in centro.
È stata la prima casa che abbiamo abitato insieme e anche la prima esperienza per entrambi al di fuori del contesto domestico famigliare.
Dopo qualche esperienza in azienda abbiamo capito che la vita in ufficio non si sarebbe mai conciliata con i nostri caratteri, perciò abbiamo aperto la partita Iva e ci siamo messi in proprio.
Per due anni abbiamo lavorato da casa, in full remote working, viaggiando quando possibile, sempre in compagnia del pc e di una buona connessione wifi.
C’è stato un momento in particolare in cui avete capito che dovevate cambiare rotta? Qual è stato?
Per noi lavorare e viaggiare sono sempre state due realtà non per forza in contrapposizione. Non appena impari come gestire le giornate, i lavori, le call e gli spostamenti, tutto diventa più accessibile e sostenibile.
Quindi per noi il momento “di partire” è avvenuto gradualmente. Sicuramente è stato complice il
papà di Andrea che, sulla soglia della pensione, ha proposto di fare la traversata atlantica.
“Perché no?” abbiamo risposto noi.
Tra il dire e il fare comunque c’è sempre di mezzo il mare (nel nostro caso l’oceano!), quindi è passato ancora un anno affinché potessimo organizzarci con i nostri lavori, con il trasloco e con la preparazione della barca.
Cambiare rotta è possibile ed è sempre bello da raccontare, ma è impegnativo ed estremamente faticoso. Il vero viaggio è stato prepararci mentalmente al fatto che la nostra vita stava per cambiare per sempre.
Oggi di cosa vi occupate e quali sono stati i primi passi che vi hanno permesso di intraprendere questo percorso?
Ci occupiamo delle stesse cose di cui ci occupavamo a Torino. Andrea lavora nel mondo del marketing, è direttore marketing di un’azienda e segue parallelamente altre aziende.
Anche io lavoro nel marketing ma mi occupo di cose diverse. Gestisco il tono di voce di un’azienda e mi occupo di tutti i contenuti testuali che produce e scrivo per altre realtà aziendali e giornalistiche.
Che cosa significa viaggiare per voi?
Prima di questo lungo viaggio avremmo risposto che viaggiare è un modo per “staccare la spina” dalla quotidianità delle nostre giornate, ma adesso è più un’espressione di quella stessa quotidianità.
Lo facciamo e basta, mentre lavoriamo, mentre riposiamo, semplicemente avanziamo.
Qual è il momento più bello, intenso ed emozionante che avete vissuto in viaggio?
A un tratto, sentiamo un rumore a prua e pensiamo a dei delfini. Erano due e giocavano con la barca, nel buio. L’aspetto incredibile comunque, quello che non dimenticheremo mai, è un altro.
In mare vivono delle creature molto piccole, i plancton, che di notte possono diventare
luminose quando l’acqua viene smossa.
Questo è stato il punto chiave di quella notte. I delfini, che giocavano indisturbati intorno alla barca, nuotavano in quest’acqua ricca di plancton che, al loro passaggio, si illuminava e li illuminava.
Noi dalla barca vedevamo crearsi una scia di polvere fatata intorno a loro, sulle pinne e intorno al muso. Dove loro nuotavano portavano luce nella notte e per noi è stato un momento talmente potente che ci è parso che si fermasse anche il tempo.
Quali sono le difficoltà maggiori che avete riscontrato lungo il vostro percorso?
La gestione del tempo è certamente l’abilità più difficile da sviluppare, specialmente se viaggi molto e sei circondato da stimoli, luoghi da visitare, libri da leggere, corsi da seguire, persone da conoscere.
Il lavoro e la barca assorbono gran parte del nostro tempo, perciò diventa cruciale imparare a dividere la giornata in momenti dedicati a una precisa attività.
Qual è l’insegnamento più importante che il viaggio vi ha dato fino ad oggi?
A stare nel presente. A non preoccuparci eccessivamente degli inconvenienti e degli imprevisti che potrebbero capitare: il meteo avverso, qualcosa che si rompe a bordo, un cliente più impegnativo.
Vivere questa esperienza immersiva ci sta insegnando che ha poco senso proiettarci verso una dimensione che non possiamo controllare (il futuro) tralasciando l’unica variabile su cui possiamo effettivamente intervenire, e cioè il momento presente.
È giustissimo controllare il meteo per essere pronti all’arrivo di una tempesta, ma è inutile angosciarci per la tempesta stessa. Quella arriva e va via indipendentemente dal nostro stato d’animo.
Qual è il vostro equilibrio tra vita-viaggio-lavoro e come fate a mantenerlo?
È il punto cruciale che ci consente di fare questa vita in barca a vela. Il lavoro viene prima di ogni altra cosa, prima ancora degli spostamenti.
Solo il maltempo improvviso ha la priorità, ma solo fino a quando non troviamo un luogo sicuro dove
dedicarci nuovamente al lavoro e attendere la fine della tempesta.
Nel pomeriggio, quando in Italia è notte e l’orario d’ufficio è finito, ci muoviamo e ci dedichiamo alla navigazione.
È il momento di staccare la testa dal computer, di tornare ad essere semplicemente Andrea e Camilla e sciogliere i capelli al vento.
Il weekend è il momento che preferiamo perché ci regala ore preziose per visitare le spiagge e dedicarci ai nostri hobby.
Tornereste mai indietro?
Questo viaggio ha avuto un inizio (agosto 2023) e avrà una sua fine. Secondo noi non c’è un “tornare indietro”, anche quando la vita ricomincia a essere più simile a prima.
Questo viaggio ci sta cambiando profondamente e anche dovessimo “appendere la barca al chiodo” non saremo mai più le stesse persone che eravamo prima di partire.
Credo che la libertà di vivere secondo i ritmi della natura comunque sia troppo preziosa per essere accantonata in uno sgabuzzino.
Potete dare un solo consiglio ad Andrea e Camilla di prima, quelli che ancora non avevano compiuto alcuna scelta per arrivare qui oggi: cosa direste?
Di stare tranquilli, di non preoccuparci di tutta la mole di cose da fare domani. Un passo alla volta si fanno percorsi di una lunghezza inimmaginabile.
Ecco questo è il consiglio che portiamo sempre nel bagaglio dell’esperienza. Un limite insormontabile, spesso, è un’opportunità imperdibile. Si tratta solo di porsi nel giusto punto di vista.
Concludendo…
A volte è normale sentirsi come un pesce fuor d’acqua. È normale pensare che la tua città non ti appartenga o persino avere la sensazione che il tuo posto è altrove, nel mondo.
La storia di Andrea e Camilla è l’esempio che casa non è per forza quell’agglomerato di mattoni e cemento dove sei sempre vissuto o dove potresti passare l’intera tua esistenza.
Casa è un sentimento, è l’amore tra due persone e il desiderio di scoperta. Casa può essere qualsiasi cosa tu voglia ma soprattutto ovunque tu voglia.
L’importante è inseguire i propri sogni, desideri e orizzonti. Viaggiare per scoprirsi, per non rimanere ancorati nelle proprie convinzioni. L’importante è vivere il presente, senza preoccupazioni per un futuro incerto e un passato già passato.
Siamo fortunati ad aver avuto l’occasione di intervistarli e, ad essere sinceri, rileggere le loro parole ci riempie il cuore di gratitudine e amore.
Se vuoi conoscere altri aspetti della loro vita ti invitiamo a seguirli attraverso i loro canali social:
- Instagram: https://www.instagram.com/andrea_e_camilla/?hl=it
- YouTube: https://www.youtube.com/@AndreaeCamilla
Noi invece vogliamo continuare a parlarti di molte altre storie di vita, di viaggiatori e nomadi digitali che hanno deciso di vivere in viaggio a tempo indeterminato.
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Per oggi è tutto!
Buon viaggio Vangulista!
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