Vorresti costruire un nuovo e prestante impianto elettrico camper fai da te, ma non sai da che parte cominciare?
Non disperarti Vangulista!
Con questo articolo vogliamo farti luce sul tema dell’impianto elettrico van da installare in autonomia, pubblicando una mini guida intuitiva ed esaustiva.
La vanlife è un’esperienza a tutto tondo, un’emozione unica da provare almeno una volta nella vita.
Se stai pensando di camperizzare un furgone per vivere una nuova vita on the road, allora ti invitiamo a leggere tutti gli articoli del nostro blog dedicati alla camperizzazione!
Sei pronto a scoprire i vantaggi di un impianto elettrico camper e van fa-da-te?
I vantaggi di un impianto elettrico camper fai-da-te
I vantaggi di un impianto elettrico camper e van prestante sono molteplici. Prima di elencarti almeno tre motivi per allestirne uno sul tuo furgone dobbiamo comprendere le tue esigenze.
Hai capito bene: l’impianto va studiato e dimensionato in base alle tue esigenze.
Questo dettaglio è fondamentale per la scelta corretta dei materiali da utilizzare, non solo da un punto di vista pratico, ma anche per la salvaguardia del tuo portafogli!
Il costo di un impianto elettrico van è una spesa importante che, in alcuni casi, può superare le decine di migliaia di euro.
Se non hai la minima idea di quanto costa camperizzare un furgone, puoi leggere la nostra guida inerente alle spese necessarie per la realizzazione del tuo progetto.
Per studiare la miglior soluzione in base ai tuoi desideri e necessità ti consigliamo di porti una semplice domanda: che utilizzo voglio fare del mio van?
Brevi gite fuoriporta in van
Rientri in questa categoria se hai la necessità di utilizzare il van per delle brevi gite fuori porta durante il weekend, appoggiandoti di tanto in tanto ai campeggi o alle aree sosta.
Le tue utenze non vanno oltre alle semplici esigenze legate al mantenimento delle luci led, di un frigorifero (forse) e alla ricarica dei telefoni.
Viaggi di una settimana o più in van
La vanlife come stile di vita non ti appartiene ma ti piacerebbe comunque vivere dei fine settimana raggiungendo spot lontani ed immersi nella natura? Allora potresti aver bisogno di un impianto elettrico camper fai-da-te più strutturato!
Total gas free & off grid
Sei un vanlifer sempre in libera e vivi h24 all’interno del tuo mezzo? Se i campeggi non fanno per te e le tue ambizioni vanno ben oltre le precedenti categorie, allora questo articolo ti sarà di grande aiuto!
Tre motivi per costruire un impianto elettrico van
I tre vantaggi di possedere energia illimitata e disponibile al bisogno, grazie ad un impianto elettrico camper fai-da-te sono:
Indipendenza dalle aree attrezzate
Grazie al supporto di un impianto elettrico con pannelli solari, non avrai più bisogno di attingere alla corrente delle aree attrezzate in tutto il mondo.
Così facendo non solo potrai vivere al meglio le tue avventure nella natura selvaggia, ma risparmierai notevolmente sul prezzo della corrente elettrica di campeggi e aree di sosta.
Utilizzare energia pulita aiutando l’ambiente
Un impianto elettrico van fai-da-te compreso di pannelli solari, ti permette di non utilizzare alternative energetiche come il gas per cucinare o per scaldare l’acqua della doccia.
Questo è un piccolo passo verso la salvaguardia e la tutela dell’ambiente e inoltre ti permette di rivalutare fortemente le tue esigenze, creando delle buone abitudini per utilizzare in maniera consapevole la corrente elettrica.
Vivere autonomamente in van
Molti vanlifer e nomadi digitali come noi, scelgono di ridimensionare la propria vita in una comoda ed essenziale casetta a quattro ruote.
Vangulo, il primo progetto di camperizzazione, è stato la nostra casa per più di un anno. Il suo performante impianto elettrico ci ha permesso di vivere tranquillamente, per lunghi periodi, in zone remote delle isole Canarie.
Il semplice fatto di non essere dipendenti da campeggi o strutture, ci ha permesso di vivere e lavorare immersi nella natura, osservando panorami mozzafiato e unici al mondo.
Schema impianto elettrico fai da te
Online è facilmente reperibile molto materiale gratuito in merito agli schemi per eseguire un impianto elettrico camper fai-da-te.
Un sito da cui puoi prendere spunto, per soddisfare ogni tua esigenza in merito a questo argomento, è www.wutel.net.
Nel caso fossi alla tua prima esperienza di camperizzazione, ti consigliamo di rivolgerti ad un professionista capace di guidarti nello studio del progetto e nella realizzazione dell’impianto.
Un fattore che devi tenere conto, e che molti trascurano, è la certificazione degli impianti per l’omologazione del van.
La motorizzazione civile infatti, richiede tutti i documenti ufficiali del controllo degli impianti che installi sul tuo van in fase di omologazione.
Dovrai quindi affidarti ad un’esperto, che rilascia una dichiarazione di conformità, quanto meno per la verifica e il collaudo dell’impianto.
Scelta della batteria
Dopo questa lunga introduzione entriamo finalmente nel vivo della questione: la scelta della batteria.
La batteria servizi, a differenza della normale batteria in dotazione nella macchina, è studiata appositamente per immagazzinare l’energia e scaricarla lentamente.
La batteria di avviamento della macchina invece, è studiata per essere prestante nel momento dell’accensione, ma nel caso la utilizzassi come batteria di servizio, si scaricherebbe completamente in poco tempo con il rischio di rimanere danneggiata.
Batterie per impianto elettrico camper – van
La batteria servizi è tra le scelte più importanti che devi compiere in fase di camperizzazione. Da essa infatti dipenderà la tua comodità e indipendenza in van.
Sostanzialmente, in commercio sono ampiamente diffuse quattro tipologie di batterie di servizio a scarica lenta:
- Batteria ad acido libero;
- Batteria a gel;
- Batteria AGM;
- Batterie a Litio LiFePo4: attuali vs di nuova generazione.
Batterie ad acido libero
Le batterie ad acido libero vengono spesso utilizzate negli impianti di piccole dimensioni.
Il costo di questa soluzione è molto contenuto ma devi sapere che, dietro ad un prezzo così economico, vi sono dei lati negativi:
- Tempi di ricarica molto lunghi;
- Pochi cicli di vita (400);
- Efficienza reale del 60%;
- Non possono essere applicate nel verso che più ti è conveniente;
- Rischio di sversamento dell’acido;
- Hanno bisogno di manutenzione.
Batterie AGM
Le batterie AGM sono un ottimo compromesso qualità-prezzo. Non a caso questa tipologia di batterie è consigliata da molti vanlifer e camperisti perché:
- Funzionano egregiamente con scariche lente e profonde;
- Hanno tempi di ricarica ridotti:
- Sopportano molti cicli di ricarica;
- Puoi disporle in qualsiasi posizione.
Batterie a gel
Con caratteristiche molto simili alle batterie AGM, le batterie a gel si differenziano per il prezzo più elevato e il peso. Hanno però degli aspetti positivi molto interessanti, tra cui:
- Rischio di sversamento inesistente;
- Efficienza reale pari al 90%;
- Durata di 1200 cicli di vita se non scaricate oltre il 50%.
Batterie a Litio LiFePo4: attuali vs di nuova generazione
Le batterie a litio LiFePo4 attuali presentano un alto valore di efficienza, che sfiora il 95% rispetto al valore indicato. Hanno un prezzo più elevato rispetto alle soluzioni esposte in precedenza ma:
- Sono estremamente sicure;
- Peso e ingombro sono contenuti;
- Ridotti tempi di ricarica;
- La loro durata è di circa 2000 cicli di vita.
La sicurezza e le alte prestazioni valgono ogni singolo centesimo speso per questa tipologia di batterie, consigliate soprattutto per supportare impianti ad alte potenze.
Rispetto alle precedenti, le batterie a litio di nuova generazione sono altamente prestanti, un prodotto di alta qualità al servizio di impianti modesti ed efficienti.
Le loro caratteristiche principali sono:
- Efficienza superiore ai dati dichiarati;
- Peso ed ingombro ridotti rispetto alle precedenti;
- Estremamente sicura;
- Tempi di ricarica ridotti a 1h;
- Cicli di vita superiori ai 5000.
L’unico aspetto negativo è che il prezzo è di poco superiore alle batterie a litio attualmente commercializzate.
Come scegliere la dimensione della batteria
Per scegliere la dimensione corretta della batteria devi immaginare questo dispositivo come il tuo unico serbatoio di energia. Quello che hai bisogno di capire è quanto grande comprare questo recipiente.
Prima di calcolare la potenza della batteria devi essere in grado di calcolare l’assorbimento totale, ossia quanto i vari dispositivi, che andrai a collegare alle prese della corrente o all’impianto, consumano.
Per fare questo ragionamento ti servirà solamente conoscere i Watt che consuma ogni apparecchio, prendendo questo dato dall’etichetta del prodotto, per poi moltiplicarlo per il numero di ore che mediamente intendi collegarlo.
Esempio pratico
Per comprendere al meglio il calcolo da effettuare, ti riporto un esempio banale ma molto funzionale.
Prendi in esame una striscia led che consuma 8w all’ora. In media, nell’arco della giornata, utilizzi quella striscia led per un tempo di 8h.
Calcolo: 8w x 4h = 32 watt giornalieri.
Traslando questo calcolo per ogni dispositivo che necessita di essere attaccato alla corrente, per funzionare o per essere ricaricato, otterrai un valore totale di watt che andrai ad utilizzare nell’arco delle tue 24 ore.
Dal valore ottenuto sommando le luci, il frigorifero, il computer in carica ecc…, che supponiamo essere di 500w, puoi utilizzare una formula molto semplice per ricavare la capacità della batteria, che si misura in Ampere/ora (Ah).
Formula: Potenza (Watt) = Tensione (Volt) x Corrente (Ampere)
Dalla quale ricaviamo: A = W : V (i Volt (V) sono relativi alla batteria, ossia 12V)
Quindi: A = 500 : 12 che risulta A = 41,6 A
Ovviamente questo calcolo è basato sulle 24 ore di autonomia. Qualora volessi essere indipendente per più tempo dovrai moltiplicare il dato ottenuto per il numero di giorni che ti interessano.
Che dimensione mi occorre?
Visto che ho ottenuto 41,6Ah posso prendere una batteria da 50A, vero?
Risposta sbagliata! La maggior parte delle batterie di servizio in commercio hanno il lato negativo di usurarsi e danneggiarsi se scaricate oltre il 50-60%.
Ti consigliamo quindi di utilizzare una batteria che superi del 50% minimo la portata di cui necessiti.
Riportando i dati del nostro esempio: sappiamo che tutti i nostri dispositivi impegnano il nostro impianto per 41,6Ah, sarà quindi necessario comprare una batteria da almeno 80-90A.
Per viaggiare in totale tranquillità puoi monitorare il livello di carica della batteria attraverso uno strumento molto semplice da utilizzare: un Voltmetro.
Recap della batteria
Ricorda questi semplici indizi per comprare la giusta batteria e mantenerla in forma nel tempo:
- Scegli una batteria con amperaggio maggiore di almeno 50% in più di quella che utilizzeresti;
- Non scaricare la batteria più del 50-60%;
- Non sempre riuscirai a caricarla del tutto per molti fattori (maltempo o alternatore poco utilizzato);
Ricorda infine che, qualora in futuro avessi bisogno di più energia, puoi sempre sostituire la tua batteria con una di dimensione più grande oppure aggiungerne una della stessa portata in parallelo.
Come ricaricare la batteria di servizio in camper o van
Ti sei mai chiesto come fare per ricaricare la batteria servizi del tuo van?
Sostanzialmente, le modalità di ricarica sono 3:
- Pannelli solari;
- Alternatore;
- Carica batterie.
Scelta dei pannelli solari per impianto elettrico camper fai-da-te
La scelta più quotata negli ulti anni, per tutti coloro che vivono la vanlife, è quella di munirsi di pannelli solari per l’approvvigionamento energetico dell’impianto elettrico camper fai-da-te.
Un pannello solare è un dispositivo in grado di catturare la luce del sole e trasformarla in fonte di energia, ecologica e istantanea.
In commercio puoi trovare tre principali tipologie di pannello solare tra cui:
- Pannello solare monocristallino;
- Pannello solare policristallino;
- Pannello solare amorfo.
Scopriamo assieme le differenze!
Pannello solare monocristallino
Per scegliere un pannello solare monocristallino da aggiungere al tuo impianto elettrico van fai-da-te, devi conoscere alcune sue caratteristiche:
- Ha un rendimento del 19% in condizioni ottimali;
- La purezza dei cristalli di silicio è la chiave per questo alto valore di rendimento. Quando il sole è perpendicolare alla superficie, il pannello produce la sua resa massima.
Qualora i raggi del sole non fossero più perpendicolari, o il pannello si trovasse in ombra, il suo rendimento cala drasticamente.
Per ovviare a questo problema bisognerebbe creare una struttura in grado di inclinarsi per seguire la perpendicolarità del raggio solare.
Occhio inoltre a dove parcheggi il van!
Pannello solare policristallino
Questa tipologia di pannello si differenzia dalla prima per la forma delle sue celle, ovvero senza smussature agli angoli e di forma rettangolare. Analizziamo assieme le sue caratteristiche:
- Ha un ingombro maggiore rispetto al monocristallino;
- Ha un’efficienza del 16% in condizioni ottimali;
- A differenza del primo, il policristallino riesce a catturare la luce in ogni inclinazione.
Questo è dovuto alla presenza dei cristalli di silicio posti in maniera “disordinata”. Lasciandolo in posizione orizzontale sul tettuccio del tuo van, non trova difficoltà a produrre energia con efficienza, qualunque sia la posizione del sole.
Anche in questo caso, se il pannello si trova in ombra o parzialmente coperto, avviene un importante calo di rendimento.
Pannello solare amorfo
Questo pannello solare è in grado di lavorare anche in condizioni di ombra o poca luce. Ha però un grave difetto rispetto alle due precedenti tipologie: il suo rendimento energetico è pari al 6-8%.
Un rendimento così basso implica che, per eguagliare la prestazione di un pannello monocristallino o policristallino, necessiti di più pannelli collegati in serie.
Questa soluzione è impraticabile poiché lo spazio a disposizione sopra un camper o van è molto limitato. In aggiunta, più pannelli servono e più il costo lievita.
A nostro avviso, montare un impianto elettrico camper fai-da-te composto di pannelli amorfi è un progetto arduo e difficilmente realizzabile.
Come scegliere la potenza dei pannelli solari
Per capire come scegliere la potenza dei pannelli solari da applicare avrai bisogno di conoscere:
- Il tuo consumo giornaliero stimato;
- Le ore di luce giornaliere stimate.
Facciamo una premessa: si tratta di stime per l’appunto, è impossibile calcolare nel minimo dettaglio la portata corretta dei pannelli poiché molte variabili possono entrare in gioco.
Facciamo un esempio pratico
Supponiamo di avere un consumo stimato giornaliero di 500W e di prendere le ore centrali di luce di una giornata di sole, ovvero 5 ore.
Per calcolare la potenza stimata del nostro pannello basterà dividere il consumo giornaliero con le ore effettive di luce stimate.
Potenza (P) = 500W : 5h il cui risultato è P = 100Wh
Come detto in precedenza, nella vita di tutti i giorni on the road, entrano in gioco diverse variabili tra cui: le condizioni atmosferiche, il luogo e il periodo del tuo viaggio.
Non potendo prevedere con esattezza queste variabili ti consigliamo di scegliere un pannello che sia potente del 20-25% in più rispetto alla potenza stimata.
Non sottodimensionare mai il tuo impianto poiché potresti non avere un adeguato rifornimento di energia, con la successiva esigenza di appoggiarti a strutture e campeggi per l’approvvigionamento elettrico o vivere situazioni di disagio.
Qualora in un secondo momento ti accorgessi che il tuo impianto elettrico camper fai-da-te non produce abbastanza energia, puoi sempre collegare un secondo pannello solare in parallelo.
Il bello di queste soluzioni è anche la facilità e la versatilità di cambiare, strada facendo!
Alternatore
Un altro metodo per ricaricare la tua batteria di servizio, ad esempio in una giornata di pioggia e nuvolo, è quello di utilizzare un alternatore.
L’alternatore è un componente (come una dinamo) che permette di convertire l’energia meccanica, fornita dal motore, in energia elettrica utile a caricare la batteria.
Non allarmarti! questa soluzione è già presente all’interno di ogni veicolo ed è quella che permette di ricaricare ogni giorno la batteria motore che ti consente di avviare il furgone.
Per sfruttare questo elemento non dovrai fare altro che collegare la batteria servizi a quella del motore.
ATTENZIONE!
Le due tipologie di batterie appena citate non sono uguali e, per costruzione, hanno caratteristiche diverse.
Non sono quindi compatibili ma, perché c’è sempre un ma, è possibile collegarle tra loro attraverso l’utilizzo di un relè oppure di un parallelatore.
Carica batterie
Il terzo ed ultimo modo per ricaricare la tua batteria servizi è quello di munirti banalmente di un carica batteria. Questa soluzione però ha un limite: devi fare affidamento a fonti di ricarica esterne.
Noi, ad esempio, non abbiamo necessità di utilizzare un caricatore ma abbiamo predisposto l’impianto in modo tale da poter usufruire di questa soluzione qualora l’alternatore e i pannelli solari non riuscissero a ricaricare la batteria.
Scelta del regolatore di carica
Hai scelto il tuo assetto e la dimensione dei pannelli solari? Hai optato per l’acquisto di una batteria della potenza corretta? Allora è giunto il momento di passare ad analizzare uno strumento fondamentale: il regolatore di carica.
Questo dispositivo, compatto, leggero e funzionale, viene applicato dopo i pannelli solari. Il regolatore elabora la tensione fornita da questi e la trasmette in sicurezza alla batteria.
In commercio esistono due tipologie di regolatori di carica:
- Regolatore di carica PWM;
- Regolatore di carica MPPT.
Regolatore di carica PWM
Questo prodotto è tra i due quello più economico per due principali ragioni:
- Il suo funzionamento si riduce all’abbassamento della tensione corretta per ricaricare la batteria;
- Non riutilizza l’energia in eccesso, disperdendola e sprecandola.
Regolatore di carica MPPT
Questo dispositivo invece è più performante e, per ovvie ragioni, anche più costoso.
- Abbassa la tensione derivata dai pannelli solari per caricare correttamente la batteria;
- Riutilizza l’energia in eccesso per aumentare la corrente fornita alla batteria.
Così facendo questo regolatore di carica riesce a sfruttare fino quasi il 100% la potenza del pannello solare.
In sostanza: il regolatore MPPT aumenta la corrente per mantenere la potenza (A) massima del pannello riducendo al minimo gli sprechi, mentre il PWM mantiene invariata la potenza (A) disperdendo cosi l’energia in eccesso.
Il nostro consiglio, se vuoi utilizzare l’energia elettrica come principale o unica fonte di energia, è quello di non farti spaventare dal prezzo di un regolatore di carica MPPT.
Investendo sul costo di questo dispositivo otterrai un impianto elettrico van fai-da-te di qualità, efficiente e ottimizzato.
Come scegliere l’amperaggio del regolatore di carica
Anche in questo caso, la scelta del regolatore di carica deve essere fatta in base alla potenza del tuo impianto. Ti consigliamo di dedicare una buona parte della tua progettazione al calcolo del dimensionamento dell’impianto.
Se non hai le competenze adeguate per svolgere un progetto sicuro non preoccuparti ed affidati ad un professionista del settore. Il costo finale sarà sicuramente più alto ma con l’impianto elettrico non si hanno margini di errore!
Per conoscere l’amperaggio del regolatore di carica più adatto al tuo impianto, è necessario eseguire un calcolo molto semplice, già visto all’interno di questo articolo:
Corrente (A) = Potenza (W) : Tensione (V)
La potenza si riferisce a quella del pannello solare che hai scelto, mentre la tensione è quella di 12V della batteria.
Dal risultato ottenuto, ti consigliamo di prendere un regolatore di carica con amperaggio superiore del 20-25% rispetto alla corrente calcolata.
Questo per evitare che il dispositivo e la batteria si danneggino nel caso in cui l’impianto subisca degli improvvisi sbalzi di tensione.
L’Inverter
Alcuni dei tuoi dispositivi come frigorifero e pc potrebbero aver bisogno di essere collegati ad una presa da 220V a differenza di altri apparecchi in grado di sfruttare la corrente continua 12V.
Per ovviare a questa esigenza dovrai installare nel tuo impianto elettrico camper fai-da-te un Inverter.
L’inverter serve per trasformare la corrente continua 12v, proveniente dalla tua batteria, in corrente alternata 220V che, per intenderci, è come quella delle normali prese di casa.
In commercio esistono due tipologie di inverter:
- Inverter ad onda sinusoidale modificata;
- Inverter ad onda pura.
Inverter ad onda sinusoidale modificata
Questa soluzione è economica poiché utilizza una tecnologia più grezza rispetto all’onda pura. Proprio per questo motivo, l’onda della corrente che ne risulta non è perfetta e, di conseguenza, non è utilizzabile da tutti gli apparecchi.
Oggetti che contengono al loro interno un motore, come trapano o il phone, potrebbero danneggiarsi utilizzando la corrente proveniente da questo inverter.
Il suo punto di forza è sicuramente il prezzo che lo rende un prodotto ampiamente diffuso e utilizzato.
Inverter ad onda pura
Come puoi facilmente intuire da suo nome, l’onda di corrente che fuoriesce da questo dispositivo è di qualità superiore rispetto al precedente.
Eroga corrente elettrica a 220V 50HZ proprio come quella di casa, divenendo sicura e adatta per tutti i dispositivi che possiedi.
Essendo di qualità superiore, sia dal punto di vista tecnologico che della scelta dei materiali di cui è composta, il suo prezzo è maggiore rispetto al precedente inverter.
Scegliere i fusibili: dispositivi di protezione
Per salvaguardare il tuo impianto elettrico van fai-da-te da sbalzi di corrente, ti consigliamo di applicare prima dei dispositivi elettronici un componente chiamato fusibile.
Inserendo un fusibile per ogni cavo elettrico si evitano danneggiamenti importanti all’impianto o alle apparecchiature.
Scelta dei cavi elettrici per l’impianto elettrico camper fai-da-te
La scelta del dimensionamento dei cavi elettrici in un impianto elettrico van fai-da-te è molto importante.
Determinare la sezione, la lunghezza e saper scegliere la tipologia di guaina adatta per il collegamento dei vari componenti non è semplice.
In questo caso ci sono due strade. La prima è sempre quella di rivolgersi ad una figura professionista ed esperta del settore. La seconda, se hai una buona conoscenza in materia, è quella di affidarsi ai software di calcolo online.
Digitando su Google “calcolatore sezione cavi impianto elettrico” si ottengono molti risultati di blog e calcolatori in grado di fornirti le giuste risposte.
Un sito che ti consigliamo di consultare per il calcolo della sezione, della lunghezza e la scelta della tipologia di cavo è www.sgart.it.
ATTENZIONE!
- La corrente è molto pericolosa ed è invisibile;
- Se non sai bene cosa stai facendo, evita di mettere mano all’impianto elettrico;
- Per intervenire su un impianto elettrico stacca sempre la corrente.
In ogni caso non ci assumiamo nessuna responsabilità per eventuali inesattezze riportate, ogni modifica all’impianto la fai a tuo rischio e pericolo.
Ora che sei a conoscenza di tutto il necessario per eseguire un impianto elettrico camper dai-da-te non ci resta altro che ricordarti di:
- Leggere tutti gli articoli dedicati al mondo della camperizzazione sul nostro blog;
- Visitare la nostra pagina Instagram per rimanere aggiornato su tutto ciò che facciamo;
- Guardare i nostri video YouTube per vedere come realizziamo i nostri fantastici van.
Per oggi è tutto!
Buona camperizzazione Vangulista!
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